Marisa Livet è uno degli autori meno popolari al mondo. Questo non significa che sia anche necessariamente uno dei peggiori. È solo una prova che è veramente troppo pigra per ogni seria forma di autopromozione ed è endemicamente e spaventosamente priva di ambizione.
In effetti scrive perché le piace e come ragione è già abbastanza buona.
La sua carriera è stata piuttosto varia: per alcuni anni è stata professore assistente di Storia Contemporanea, poi è diventata giornalista radiofonica.
Ha lavorato in settori creativi in Svizzera e all'estero.
Marisa ha sviluppato un profondo interesse per la fotografia e la letteratura fin dall'infanzia.
Ha sempre visto un'analogia tra fotografia e scrittura, considerando entrambe come una manifestazione di fantasia e un indiretto mezzo di comunicazione.
Ha vinto un concorso nazionale di poesia per giovani studenti all'età di nove anni con una poesia ispirata a una lepre che aveva visto in un campo. La giuria pensò inizialmente che Marisa non ne fosse l'autore e questo la fece profondamente arrabbiare senza rendersi conto che la cosa poteva essere considerata un complimento. Le fu chiesto da parte di un membro della giuria di scrivere qualunque cosa lei volesse, in breve, sola in una stanza. Lei lo fece e i giurati ammisero che la poesia era stata scritta da lei. Ma Marisa era troppo seccata per i loro dubbi precedenti e rifiutò di prendere parte alla cerimonia di premiazione e decise che non avrebbe mai preso parte in nessuna futura cerimonia pubblica di quel tipo.
Fino ad ora ha sempre tenuto fede a questa promessa.
Non ha mai smesso di scrivere, in modo casuale e forse disordinato, per tutta la sua vita.
Quando aveva circa vent'anni, sottomise alcuni racconti a un quotidiano nazionale che pubblicava scritti amatoriali e pagava per il miglior racconto della settimana, selezionato dalla redazione.
Marisa vinse due volte consecutivamente; poi le dissero che non poteva ulteriormente gareggiare.
Lei aveva programmato di mettere da parte una somma di denaro per pagarsi un viaggio in Danimarca, dunque fece qualcosa di cui ora non è molto fiera. Modificò il suo stile abituale di scrittura e scrisse altri racconti usando il nome di amici. Fu selezionata e vinse il premio settimanale altre cinque volte e tutti i suoi amici furono così gentili da riscuotere la somma di denaro per lei. Eccetto uno che andò a ritirare il premio e lo tenne per sé. A quel punto Marisa decise che era un segno del destino e smise. Ma aveva guadagnato abbastanza per il suo viaggio in Danimarca, a basso budget.
In seguito le sono stai pubblicati articoli in alcune riviste, sempre abbastanza per caso.
Una volta ebbe la grande fortuna di incontrare un famoso e talentuoso scrittore professionista e giornalista che fu così gentile da dirle la verità, cioè che malgrado lei non scrivesse troppo male non sarebbe mai diventata una scrittrice professionista, perché non era abbastanza ambiziosa e tenace.
"Se ti buttano fuori dalla porta, devi far di tutto per rientrare dalla finestra" le disse.
Marisa decise che non sarebbe mai stata capace di forzare porte e finestre e accettò il suo destino oblomoviano, almeno per quello che riguardava la carriera di scrittrice.
Si è imposta di scrivere il suo primo libro fino alla fine per ragioni molto personali che lei divideva con una persona cara che non c'è più.
È stata un'esperienza molto divertente. Dopo di ciò Marisa pensò che sarebbe stato un poco triste far scomparire i suoi personaggi in una sorta d'inesistenza e si mise al lavoro per scrivere un secondo libro della serie ed offrire loro nuove avventure.
Marisa Livet vive a Nyon. È sposata felicemente con un pescatore molto dotato per il giardinaggio.
In effetti scrive perché le piace e come ragione è già abbastanza buona.
La sua carriera è stata piuttosto varia: per alcuni anni è stata professore assistente di Storia Contemporanea, poi è diventata giornalista radiofonica.
Ha lavorato in settori creativi in Svizzera e all'estero.
Marisa ha sviluppato un profondo interesse per la fotografia e la letteratura fin dall'infanzia.
Ha sempre visto un'analogia tra fotografia e scrittura, considerando entrambe come una manifestazione di fantasia e un indiretto mezzo di comunicazione.
Ha vinto un concorso nazionale di poesia per giovani studenti all'età di nove anni con una poesia ispirata a una lepre che aveva visto in un campo. La giuria pensò inizialmente che Marisa non ne fosse l'autore e questo la fece profondamente arrabbiare senza rendersi conto che la cosa poteva essere considerata un complimento. Le fu chiesto da parte di un membro della giuria di scrivere qualunque cosa lei volesse, in breve, sola in una stanza. Lei lo fece e i giurati ammisero che la poesia era stata scritta da lei. Ma Marisa era troppo seccata per i loro dubbi precedenti e rifiutò di prendere parte alla cerimonia di premiazione e decise che non avrebbe mai preso parte in nessuna futura cerimonia pubblica di quel tipo.
Fino ad ora ha sempre tenuto fede a questa promessa.
Non ha mai smesso di scrivere, in modo casuale e forse disordinato, per tutta la sua vita.
Quando aveva circa vent'anni, sottomise alcuni racconti a un quotidiano nazionale che pubblicava scritti amatoriali e pagava per il miglior racconto della settimana, selezionato dalla redazione.
Marisa vinse due volte consecutivamente; poi le dissero che non poteva ulteriormente gareggiare.
Lei aveva programmato di mettere da parte una somma di denaro per pagarsi un viaggio in Danimarca, dunque fece qualcosa di cui ora non è molto fiera. Modificò il suo stile abituale di scrittura e scrisse altri racconti usando il nome di amici. Fu selezionata e vinse il premio settimanale altre cinque volte e tutti i suoi amici furono così gentili da riscuotere la somma di denaro per lei. Eccetto uno che andò a ritirare il premio e lo tenne per sé. A quel punto Marisa decise che era un segno del destino e smise. Ma aveva guadagnato abbastanza per il suo viaggio in Danimarca, a basso budget.
In seguito le sono stai pubblicati articoli in alcune riviste, sempre abbastanza per caso.
Una volta ebbe la grande fortuna di incontrare un famoso e talentuoso scrittore professionista e giornalista che fu così gentile da dirle la verità, cioè che malgrado lei non scrivesse troppo male non sarebbe mai diventata una scrittrice professionista, perché non era abbastanza ambiziosa e tenace.
"Se ti buttano fuori dalla porta, devi far di tutto per rientrare dalla finestra" le disse.
Marisa decise che non sarebbe mai stata capace di forzare porte e finestre e accettò il suo destino oblomoviano, almeno per quello che riguardava la carriera di scrittrice.
Si è imposta di scrivere il suo primo libro fino alla fine per ragioni molto personali che lei divideva con una persona cara che non c'è più.
È stata un'esperienza molto divertente. Dopo di ciò Marisa pensò che sarebbe stato un poco triste far scomparire i suoi personaggi in una sorta d'inesistenza e si mise al lavoro per scrivere un secondo libro della serie ed offrire loro nuove avventure.
Marisa Livet vive a Nyon. È sposata felicemente con un pescatore molto dotato per il giardinaggio.